Sgambata invernale in bicicletta per Danilo Radaelli che ci accompagna alla scoperta di La Roquette su Var.
Arroccato come un nido d’aquila in un superbo contesto montano, il villaggio di La Roquette-sur-Var si affaccia su un vasto panorama del mare e delle cime del Parco del Mercantour. Oltre ai suoi vicoli pittoreschi, alle fontane e al lavatoio, il villaggio ha conservato le vestigia del suo passato.
Le rovine di Castel-Viel testimoniano un’occupazione risalente all’epoca romana e medievale.
Nella piazza, una partita a pétanque dà ai visitatori un’idea dell’atmosfera amichevole che regna a La Roquette-sur-Var.
Da vedere:
- La chiesa barocca di St Pierre
- Le rovine di Castel-vieil
- La cappella Notre Dame Del Bosc del XV secolo.
Fin dall'epoca longobarda nel territorio operarono i monaci benedettini di San Colombano che già avevano fondato nel cuneese l'abbazia di San Dalmazzo di Pedona, nel VII secolo l'abbazia di Taggia e nel VIII secolo a Nizza il monastero di Cimiez.
Essi operavano in raccordo e con scambio di merci attraverso i valichi con i monaci dell'abbazia di Lerino, che da monaci eremiti avevano accolto in epoca longobarda la regola cenobitica di san Colombano diffondendosi anche fuori dall'isola, dalla costa da Ventimiglia fino a Seborga.
Furono monaci famosi per la cultura, lo studio ed il lavoro, e per la riapertura di vie commerciali, la coltivazione intensiva con nuove tecniche agricole, bonifiche terriere e terrazzamenti, e la conservazione degli alimenti; tutte le fondazioni accoglieranno verso il IX secolo la regola benedettina.