Itinerari | 26 dicembre 2024

Le feste di Natale nella Marche fra presepi e un dolce dai tanti nomi

Il presepe permanente di Marano, il Fristingo con l’Anisetta Rosati.

Le feste di Natale nella Marche fra presepi e un dolce dai tanti nomi

 Il Natale è un periodo magico e la ricchezza culturale e gastronomica dell’Italia permette di viverne e assaporarne infinite sfaccettature, legate a realtà regionali e locali. Anche la tradizione più antica e sentita della festa, quella del presepe, si declina in molte varianti, sempre pervase di bellezza e misticismo.

Nelle Marche, in provincia di Ascoli Piceno, nel borgo di Marano, fascinoso nucleo medievale fortificato di Cupra Marittima, troviamo una bellissima realtà presepiale, il Presepe Permanente, che porta il nome di Paolo Fontana (1949-1985), promotore del progetto. Lo scrigno ne è la cinquecentesca chiesa dell’Annunziata, famosa anche per la grande pala d’altare di Gianfranco Guerrieri, ora installata, dopo il restauro, nella parrocchiale di San Basso a Cupra Marittima, mentre una sua copia si trova sopra l’altare della Santissima Annunziata.  Il tempio, situato nel borgo sovrastante la costa, nel 1973 fu affidato dal parroco a un gruppo di giovani perché diventasse la sede del Presepe Permanente, che,  nel 1982, veniva distrutto da un rovinoso crollo del tetto, per essere poi  ricostruito e portato a termine nel 1991.

Diciannove scene con diorami compongono il Presepe, a raffigurare i momenti più salienti dell’esistenza terrena di Cristo. Lo stile è catalano, in quanto le statuine, di 20 cm, sono state modellate in terracotta a artisti spagnoli di fama internazionale. Sempre dalla Spagna proviene la maggior parte degli alberi, creati in piombo e terracotta, mentre ambientazioni e sfondi in gesso si devono agli organizzatori che, nella lavorazione, hanno seguito i principi della scuola catalana, la quale riduce al minimo l’utilizzo del muschio, molto presente nei nostri presepi, privilegiando, invece, l’uso del gesso e la cura dei dettagli.

È un’esperienza davvero unica, particolarmente significativa nel periodo natalizio (anche se il presepe, con varie modalità, è visitabile tutto l’anno), entrare nella chiesa e percorrerne la stretta navata verso l’altare, avendo ai due lati le luminose scene, che non solo rappresentano il toccante momento della Natività di Cristo, ma ne ripercorrono la vita in maniera suggestiva e molto realistica.   

E, poiché una festa come il Natale raccoglie le famiglie anche intorno alla tavola, che ne rappresenta un momento importante, una specialità immancabile nelle Marche, come al solito preparata in numerose varianti, è un dolce il cui nome dipende anche dai dialetti locali… si parla, infatti, di Fistringo, Festringo, Frustingo,  Fristingo.. solo per citarne alcune.

Comunque lo si voglia chiamare – e il nome attuale dovrebbe derivare dal latino frustum che significa “pezzetto” o “tozzo”, derivazione evidente nella provincia di Ascoli, dove è detto Frustingo-, si tratta di uno dei dolci più antichi della tradizione marchigiana e pare risalga addirittura agli Etruschi, da cui poi passò ai Piceni, per essere quindi chiamato panis picentinus dai Romani. È a base di frutta e fichi secchi, mandorle e noci, mosto cotto, caffè e liquori, aromi speziati come la cannella. Il mosto o vino cotto, detto Sapa, ne è forse l’ingrediente più particolare, anche questo molto antico, ottenuto a partire dalla prima spremitura dell’uva da vino. Dopo una bollitura di varie ore, raggiunta la giusta consistenza e vischiosità, questo viene fatto invecchiare in botte, talvolta fino a 24 mesi, e il risultato è un sapore fruttato, quasi caramellato. Immancabile  nel dolce natalizio  è poi  l’aggiunta di liquore che può essere il Mistrà, a base  di anice stellato, tipico della zona di Fermo, oppure, per donare maggiore eleganza all’insieme,  l’Anisetta, come quella prodotta ad Ascoli Piceno dalla ditta Anisetta  Rosati (www.anisettarosati.com)

 Prodotto dal 1977, si tratta di un liquore “elixir”, nato come digestivo, la cui peculiarità, oltre alla distillazione continua a bagnomaria e a lenta evaporazione, si deve anche ai profumati semi di Anice Verde di Castignano, presidio Slow Food, a cui si aggiungono spezie mediterranee.  In una delle ricette, l’Anisetta viene utilizzata per marinare la buccia di limone e arancia e poi aggiunta al composto di fichi, zucchero, canditi, mandorle, noci, cacao, caffè, vino cotto, frutta secca e cioccolato fondente. Il tutto si completa, poi.  con olio d’oliva locale e farina.

Ma, un detto popolare recita: “fristingo e ravioli, ognuno col suo modo”, a sottolineare la varietà degli ingredienti alla base della preparazione del più tipico e amato dolce natalizio delle Marche.

Presepe Permanente Paolo Fontana, Via Castello 64A , Marano, Paese Alto di Cupra Marittima (AP) www.presepiocupra.com

Aperto tutti i pomeriggi  25 dicembre 2024 - 6 gennaio 2025 con orari  feriale 15,00- 17,00festivo 15,00 - 19,00, nei pomeriggi delle domeniche 12, 19 e 26 gennaio 2025. 15,00- 17,00 da Sabato Santo 19 a Lunedi dell’Angelo 21 aprile 2025; da giovedi 26 giugno a domenica 7 settembre 2025;in contemporanea con la “Festa dell’Addolorata” (19 : 21 settembre 2025); in contemporanea con “Castagne al Borgo” (8 e 9 novembre 2025). Su appuntamento  per gruppi, tel. 3491762737, Alessandro.

 

 

Claudia Sugliano