Arriva finalmente il Natale, la festa più attesa dalle famiglie (e dai bambini), per riunirsi e stare insieme, senza pensare almeno per un paio di giorno al lavoro. Oppure per "staccare rispetto ai problemi che bussano ogni giorno alla porta del sindaco e rifiatare", dichiara Paolo Montagna, primo cittadino di Moncalieri.
Ma il Natale, come da tradizione, significa anche pranzo (o cena della vigilia, a seconda delle abitudini) e quindi per Montagna vuol dire trovare sulla tavola una cosa più di tutte: "Io non ho un piatto tipico del Natale ma sono un grande appassionato della pasta". E sulla scelta tra panettone e pandoro non ha dubbi: "Pandoro pandoro, non scherziamo neppure".
Il Natale è atteso come momento di riunione familiare anche dal sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo: "Si prova a dimenticare almeno per un giorno le tante cose brutte che ci circondano nel mondo". E parlando di tavola di Natale, il primo cittadino non ha dubbi: "Forse è banale dirlo ma cosa non deve mancare mai è il panettone". Battuto, quindi, il pandoro: "Non dico che non è buono, io lo preferisco nel latte per la colazione della mattina del 26", scherza Tolardo.
Chi è atteso ad un autentico 'tour de force' sulla tavola nelle prossime ore è il sindaco di Beinasco Daniel Cannati. "Io provengo da una famiglia del sud e sto con una donna piemontese, quindi la vigilia ecco il cenone a base di pesce. Il 25, invece, vedrà grande spazio ad agnolotti, agnello per il pranzo di Natale, con gli antipasti che la faranno da padrone, come da tradizione della cucina piemontese". E anche per Cannati panettone e non pandoro: "E' lui il dolce simbolo delle feste".
Anche per il sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio, il Natale fa rima con il panettone: "Lo preferisco al pandoro, non può mancare sulla mia tavola". Il presidente del Consiglio comunale (ed ex sindaco) di Orbassano, Eugenio Gambetta, fa invece una scelta di compromesso: "Il panettone lo prendo io, il pandoro lo mangia Cinzia (la moglie, ndr)". E buon appetito a tutti.