Libri | 19 dicembre 2024

Le vetrine di Torino in una guida: dai Taralli di piazza Foroni alla storica Erboristeria della Consolata, che profuma di Timo Serpillo.

Da oggi disponibile “Torino riflessa. La città vista dalle vetrine”, una pubblicazione che racconta la città attraverso mercati e botteghe

Le vetrine di Torino in una guida: dai Taralli di piazza Foroni alla storica Erboristeria della Consolata, che profuma di Timo Serpillo.

Da oggi Torino ha una nuova guida turistica. Promossa dalla Città di Torino, in collaborazione con EDT, “Torino riflessa. La città vista dalle vetrine”, è un viaggio tra gli spazi del commercio locale che raccontano storie di innovazione e tradizioni tramandate, svelando il volto autentico della città attraverso le vetrine dei suoi negozi, i mercati rionali e le botteghe artigianali.

"Non solo una guida, - ha commentato l'assessore al Commercio Paolo Chiavarino - ma un invito a guardare la Città che ha saputo coniugare memoria e modernizzazione con occhi nuovi. Un viaggio tra passato e presente che ci invita a riflettere sul valore delle nostre scelte di acquisto e sulla nostra capacità di valorizzare ciò che rende unica la nostra Torino".

Le storie 

Ogni angolo ha qualcosa da raccontare: dalle preziose scaffalature in legno della storica Erboristeria della Consolata, che profuma ancora di timo serpillo, alla splendida boiserie della gioielleria Palmerio 1932 in via XX Settembre, un tempo sede dell’agenzia di viaggi Transatlantica Robotti, fino a via San Secondo, dove le vetrine viola di un centro dentistico convivono con la grande devanture lignea con motivi neoclassici di inizio Novecento e parte degli arredi nella attuale Caffetteria Nobile. 

La vitalità dei mercati

Porta Palazzo, il mercato più grande d’Europa, è il simbolo della diversità e dell’accoglienza di Torino, come ci ricordano le luci d’artista di Michelangelo Pistoletto “Amare le differenze” che decorano l’Antica Tettoia dell’Orologio. Girando per questo mercato e per gli altri che si incontrano verso il nord della città, si trovano specialità uniche, come il sapone di Aleppo della Drogheria Rinaldi o i taralli fragranti del tarallificio Il Covo in piazza Foroni. 

Nella Galleria Umberto I, che si imbocca nell’esedra di Porta Palazzo, la storica Casa della Tuta, nata nel 1933, continua a vendere abiti da lavoro, portando avanti una tradizione che abbraccia generazioni. Questi mercati, più che spazi commerciali, sono luoghi di vita e incontro dove tradizioni e storie si intrecciano.

Tradizione e innovazione

 Gli spazi industriali dismessi, come il Lingotto, ora polo culturale e commerciale, e il birrificio Metzger di via Catania, trasformato in birreria artigianale e sede di eventi culturali, dimostrano la straordinaria capacità della città di reinventarsi e rigenerarsi. Lo stesso accade nei piccoli negozi, come la Panetteria Bertino di via Galliari, che all’epoca delle leggi razziali salvò alcuni dei suoi clienti storici nascondendoli nei sotterranei; o alla Torrefazione Samambaia di via Madama Cristina, dove un florilegio di dolciumi testimonia storie di resilienza e passione con una fragranza d’altri tempi.

Il valore del commercio di prossimità

Nella centralissima via San Tommaso, negozi come la latteria delle sorelle Bera e la drogheria fondata da Lavazza nel 1895 raccontano un passato che si rinnova ogni giorno. Non meno significative sono le attività periferiche, come la fabbrica di vernici Zoccali, che ha saputo reinventarsi per rispondere alle esigenze moderne.

Una città che si racconta

Torino Riflessa è molto più di una guida: è un invito a guardare la città con occhi nuovi, a perdersi nei suoi quartieri e a scoprire la bellezza nascosta nelle sue vetrine. Attraverso luoghi simbolici come il San Giors, una stazione di posta rinnovata alla fine del ‘800 e oggi bellissimo ristorante tradizionale e locanda con “camere d’artista”, o come il grande ostello Combo ospitato nell’antica caserma dei pompieri. 

Cinzia Gatti