Quante volte, per uno spuntino od un pranzo fugace abbiamo scelto di gustare un tramezzino?
Con l'insalata russa, al prosciutto e formaggio o con tonno e pomodoro. E, insieme a questi, tantissimi altri ripieni gustosi per soddisfare ogni palato, anche quelli più esigenti.
Ma vi siete mai chiesti quale sia la sua origine?
Come per numerosissime altre invenzioni, esso è il risultato dell'estro creativo e dell'occhio rivolto alla modernità del mondo anglosassone: la Duchessa di Bedford Anna Maria Stanhope, infatti, nei primi anni del 1800, per ingannare l'appetito prima di cena, decise di accompagnare il "five o'clock tea", il tè delle cinque, con dei piccoli panini.
Aveva pensato, cioè di farcire, solitamente con burro e cetriolini, del pane bianco tagliato a forma triangolare o rettangolare.
Quando poi, intorno alla metà dello stesso secolo, questi panini cominciarono ad essere riempiti anche con salumi e formaggi, il loro successo si diffuse in tutta Europa.
In Italia, fu a Torino che questo spuntino venne imitato e il nome "tramezzino" venne introdotto nientepopodimeno che da Gabriele d'Annunzio. La leggenda narra, infatti, che il nome gli fosse stato ispirato dai tramezzi della sua casa di campagna: così come questi separano due ambienti di uno stesso edificio, allo stesso modo i tramezzini separano due pasti principali di una stessa giornata.
Nel 1926, quindi, Angela ed Onorino Demichelis Nebiolo, la coppia che acquistò il caffè Mulassano dalla famiglia omonima che lo aveva messo in vendita, apportò innovazioni al locale. Una di queste fu l'introduzione prima dei toast e poi di questi panini farciti in vario modo e non tostati che, immediatamente, divennero una proposta apprezzatissima per il pranzo. All'interno del locale vi è tuttora una targa che rende atto di questa sperimentazione. Essa recita: "Nel 1926, la signora Angela Demichelis Nebiolo, inventò il tramezzino".
Ancora oggi presso questo caffè è possibile gustare fino a 30 gusti diversi di tramezzino, che continuano ad appagare gli avventori.