Il nome del genere Aster deriva dal greco e significa fiore a stella. Fu introdotto ufficialmente da Linneo nel 1735 ma sicuramente tale denominazione era conosciuta già dai greci e dai romani che coltivavano questi fiori considerandoli fra le specie più rigogliose e decorative del loro tempo. Le duecento specie di questo genere, appartenente alla famiglia delle Asteracee, hanno riscosso grande successo a partire dal XVII secolo quando sono state oggetto di una selezione da parte dell’uomo, che ne ha determinato la nascita di nuovi ibridi. I fiori delle varietà spontanee sono in genere di dimensioni inferiori rispetto a quelli delle varietà selezionate e degli ibridi, che al contrario possono essere anche di grossa taglia. Le piante di aster sono perlopiù perenni, prediligono le zone soleggiate ma sono in grado di sopravvivere agli inverni grazie alla presenza di gemme dormienti poste al livello del suolo.
Le specie spontanee di questo genere sono distribuite in tutto il mondo, ma in prevalenza si trovano in Europa, Asia e in Nord America. Anche in Italia possiamo contarne alcune rappresentanti ed in particolare nella nostra Liguria sono presenti le seguenti specie: Aster alpinus (Astro alpino), Aster bellidiastrum (Astro falsa pratolina), Aster amellus (Astro di Virgilio), Aster acer o Galatella sedifolia (Astro scabro o Settembrina). Sono presenti anche alcune specie introdotte come piante ornamentali e poi naturalizzatesi allo stato selvatico come ad esempio l’Aster novi-belgii originario dell’America settentrionale e diffusosi abbondantemente in tutta la nostra regione.
Le infiorescenze degli aster sono composte da un unico capolino, che ricorda per la sua forma quella della margherita. Un vero e proprio gioiello dei nostri monti è l’Aster alpinus che cresce nell’Italia centrosettentrionale a quote comprese fra 1000 e 2500 m s.l.m. Il termine specifico alpinus fa riferimento al suo habitat abituale costituito dai pascoli alpini e praterie aride. Predilige i terreni asciutti e ben drenati ed è in grado di formare vistosi tappeti fioriti che non passano inosservati ai frequentatori della montagna. L’infiorescenza presenta un diametro compreso fra 2,5 e 5 centimetri ed è morfologicamente costituita da due tipi di fiori: quelli interni, tubulari, di colore giallo, disposti a cerchio quasi a formare una sorta di “bottone” ed i petali esterni, dalla forma allungata e dal colore lilla-viola.
Normalmente la stagione di fioritura degli aster inizia verso la fine della primavera, per prolungarsi sino al termine dell’estate. Una specie che regala una macchia di colore quando la maggior parte degli altri fiori ha ormai visto concludere il suo periodo di fioritura è la Galatella sedifolia, chiamata precedentemente Aster acer e meglio conosciuta con il nome comune di Settembrina per via del mese in cui fiorisce. Nasce nei terreni incolti, nelle garighe e nei pendii aridi da 0 a 1200 m s.l.m. Forma nei cespugli in cui spiccano i suoi fiori dalle tonalità violacee.
Nell'antichità gli aster sono stati impiegati per alcuni utilizzi davvero particolari. Un’usanza degli antichi greci era quella di bruciare le foglie per allontanare i serpenti e gli spiriti maligni. Nel Medioevo con i fiori veniva preparato un unguento per curare gli effetti del morso di animali. Non sono mancate anche le leggende di cui gli aster sono stati protagonisti. Nella mitologia greca, si racconta che quando gli uomini costruirono le armi di ferro per farsi guerra l’un l’altro, il dio Zeus si infuriò e decise di distruggere tutta l'umanità con un diluvio. La dea dell’innocenza, Astraea fu così sconvolta che pianse per la perdita di vite umane. Le sue lacrime si trasformarono in polvere di stelle e caddero sulla terra, dando vita al bellissimo fiore dell'aster. Infine nella simbologia floreale, l’aster simboleggia la luce, la saggezza, l’amore e la fedeltà.
Valentina Pulinetti è nata a Sanremo nel 1993. Dopo la maturità Sociopsicopedagogica al Liceo C. Amoretti di Sanremo, ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Genova, discutendo una tesi sui diritti delle donne. Grande appassionata di cavalli pratica l’equitazione fin dall’infanzia. Ama praticare l’escursionismo in montagna. Da circa 10 anni con la sua reflex immortala la flora e la fauna in particolare del Ponente ligure. Ha partecipato a diversi concorsi fotografici nazionali ottenendo alcuni premi e riconoscimenti. Contatti: e-mail valep93@virgilio.it Facebook e Instagram (@valentinix28