News | 22 luglio 2023

I Cistus, tipici fiori della macchia mediterranea simbolo di leggerezza e fragilità

La fotografa Valentina Pulinetti accompagna i nostri lettori alla scoperta della flora spontanea ligure

I Cistus, tipici fiori della macchia mediterranea simbolo di leggerezza e fragilità

 

Il Cistus è un genere di piccoli arbusti sempreverdi appartenente alla famiglia delle Cistaceae che deve la sua nomenclatura ad un vocabolo della lingua greca "kistòs" (scatoletta); denominazione adottata per descrivere con esattezza la forma dei frutti: una capsula che fa schizzare via i semi maturi, aprendosi improvvisamente. Nella botanica sistematica il nome fu proposto da Joseph Pitton de Tournefort ed accettato da Linneo il quale organizzò tale genere comprendente una ventina di specie diffuse, oltre che nella parte occidentale del Mediterraneo, anche in Persia, Asia Minore e nel Caucaso.

I Cistus si presentano come arbusti più o meno odorosi, con foglie opposte, talvolta con forma diversa fra quelle emesse a primavera e quelle estive. Portano fiori solitari o riuniti in racemo, il cui calice è costituito da 3-5 sepali persistenti e da 5 petali, i quali sono molto leggeri ed hanno la particolare caratteristica di essere tutti spiegazzati come la carta accartocciata. Gli splendidi fiori bianchi o rosei sono particolarmente effimeri infatti durano una sola giornata ma tuttavia con la loro gran quantità e le loro splendide tonalità tingono le colline che degradano verso il mare.

I Cistus insieme ad altre specie quali la Lavanda, il Rosmarino, il Timo, il Mirto e le Ginestre, sono tipici rappresentanti della macchia mediterranea. Particolarmente numerosi nella parte litoranea della Riviera ligure di Ponente, si possono trovare soprattutto nelle garighe, tipiche formazioni cespugliose discontinue che si estendono su suolo sabbioso o ricco di roccia affiorante, a matrice generalmente calcarea. La stagione della loro fioritura cade tra la tarda primavera e la prima parte dell'estate.

In Liguria si possono trovare allo stato spontaneo le seguenti specie: Cistus albidus (Cisto a foglie sessili), Cistus monspeliensis (Cisto di Montpellier), Cistus salviifolius (Cisto con foglie di salvia), Cistus creticus (Cisto di Creta), Cistus ladanifer (Cisto ladanifero). Tante le proprietà benefiche di queste piante conosciute fin da tempi lontanissimi. Addirittura nella Genesi si fa a loro riferimento come ad una specie di panacea. Una tradizione che si è mantenuta nel tempo nelle isole greche è servire a colazione Tè di Cisto come bevanda energizzante. Già nell’Antica Grecia, Teofrasto, botanico contemporaneo di Aristotele, considerava i Cistus come dei toccasana. La loro resina gommosa, profumatissima, chiamata labdanum, era infatti usata per preparare incensi aromatici, ma anche per combattere le infiammazioni e le infezioni. L’olio essenziale ricavato per distillazione dai rami e dalle foglie del Cistus è conosciuto anche ai giorni nostri per le forti proprietà antisettiche, depurative e tonificanti; risulta infatti essere un potente antinfiammatorio, che stimola le difese immunitarie. Inoltre è un ottimo alleato per il benessere della pelle, lo si può trovare quale ingrediente all'interno di creme per il viso grazie al suo forte effetto antiage ed antirughe.

I Cistus hanno trovato anche nel giardinaggio un notevole campo di impiego, nonostante dimostrino difficoltà di ambientamento qualora non se ne rispettino le naturali esigenze di essere piantati in zone molto soleggiate e poco umide. Già nel 1548, il Cistus salvifolius veniva coltivato nella lussuosa residenza del Duca di Somerset, dove fu introdotto probabilmente, per ragioni officinali attribuite alle sue radici. Lo hanno seguito tutte le altre specie con tale rapidità che poco più di un secolo ne venivano elencate già una trentina tra i giardini botanici più rinomati dell’epoca; senza contare la miriade di forme che sarebbero nate di lì a poco grazie alla grande disponibilità dei Cistus ad ibridarsi. Sicuramente uno degli ibridi che ha riscontrato maggior diffusione tra le piante coltivate è il Cistus x purpureus, che lo si può trovare anche nei Giardini di Villa Hanbury. Nel linguaggio dei fiori, i Cistus sono chiamati anche “Rock roses” ovvero rose delle rocce e per via della delicatezza dei loro fiori sono simbolo di leggerezza e fragilità.

Valentina Pulinetti è nata a Sanremo nel 1993. Dopo la maturità Sociopsicopedagogica al Liceo C. Amoretti di Sanremo, ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Genova, discutendo una tesi sui diritti delle donne.  Grande appassionata di cavalli pratica l’equitazione fin dall’infanzia.   Ama praticare l’escursionismo in montagna. Da circa 10 anni con la sua reflex immortala la flora e la fauna in particolare del Ponente ligure. Ha partecipato a diversi concorsi fotografici nazionali ottenendo alcuni premi e riconoscimenti. Contatti: e-mail valep93@virgilio.it Facebook e Instagram (@valentinix28

 

Valentina Pulinetti