News | 28 maggio 2023

Storia, curiosità e benefici del Finocchio Marino (Crithmum maritimum L.)

Con Emanuela Polidori viaggiamo sulla rotta dell'"Erba persa" del Ponente ligure

Storia, curiosità e benefici del Finocchio Marino (Crithmum maritimum L.)

Il Finocchio Marino (Crithmum maritimum L.) è il compagno dei pescatori e della gente di mare da secoli. Cresce sulle coste mediterranee e da lì osserva l’orizzonte, la sua presenza si rileva fino in Scozia.

Sì è spinto molto più in là di altre piante arrivando a prosperare sulla spiaggia e tra gli scogli, la sua struttura gli permette non solo di resistere in un ambiente fortemente salmastro ma di gradirlo addirittura.

Questa caratteristica gli ha fatto guadagnare tra gli altri il nome di spaccasassi in quanto sembra proprio, ad un primo sguardo, che le sue radici rompano gli scogli e vi si insinuino in profondità.

 Altri nomi popolari che lo contraddistinguono sono paccasassi, fenogiu marin, critimi, critmo, erba di San Pietro (da non confondere con il Tanacetum balsamita L., anche lui popolarmente chiamato erba di San Pietro) ma ce ne sono molti altri, ogni luogo dove cresce ha una sua denominazione locale.

È un’ombrellifera perenne appartenente alla famiglia delle Apiaceae, le foglie sono carnose e glabre di struttura triangolare alla base, ha carattere tappezzante.

I fiori sono ad ombrella, riuniti in ombrelle più piccole, il colore è tra bianco/giallino e il verdognolo; due acheni addossati e piano convessi costituiscono il frutto, evidenti coste longitudinali li attraversano, il colore è quasi sempre verde ma può anche tendere al porpora.

Il finocchio marino si raccoglie nel periodo di maggio/giugno quando le foglie sono ancora tenere.

 

Il finocchio marino è commestibile, dal sapore aromatico e salato, ha proprietà officinali, narrano di lui anche Plinio e Shakespeare ma vi sono molte testimonianze della sua presenza nel passato.

Fino alla fine del 1800 era molto ricercato e costituiva una risorsa importante nei commerci.

I marinai e i naviganti erano soliti mangiarlo per combattere lo scorbuto.

Purtroppo la grande richiesta e la raccolta indiscriminata fecero sì che il Crithmum finisse depredato e quasi estinto, tanto da rendere necessario il suo inserimento nelle piante protette e vietarne la raccolta.

Tuttavia anche dove ancor oggi è protetto c’è la possibilità di poter assaggiare quello coltivato (verificare sempre le mappe regionali delle erbe protette, legge regionale 30 gennaio 1984 e art.15 modifiche alla legge regionale)

 

Il finocchio marino ha proprietà diuretiche, antiscorbutiche, aromatiche, aperitive, digestive e benefiche per la milza, le sue proprietà fitoterapiche sono state avvalorate e prese in considerazione solamente in tempi molto recenti, prima si faceva riferimento prettamente all’aspetto commestibile o alle tradizioni popolari.

È ricco di vitamina C, iodio, beta carotene, sali minerali, fibre e oli essenziali.

In cosmesi trova impiego l’olio essenziale nella produzione di saponi, creme e profumi.

 

In cucina è molto versatile e si consuma lesso, gratinato, sotto olio, cotto nel burro ma è anche un ottimo ingrediente per salse, minestre e liquori.

Nella Riviera del Conero è un piatto tradizionale pane, mortadella e paccasassi.

Il Crithmum maritimum è incluso nell’arca del gusto Slow food.

Nella medicina popolare il Crithmum è stato ampiamente utilizzato sotto forme diverse, dai succhi estratti dalla pianta fresca alla preparazione di tinture, vi sono persino racconti di pozioni a base di finocchio marino per proteggersi dai serpenti.

Con i semi si preparavano anche infusi e tinture dai molteplici utilizzi sia interni che esterni.

 

Infuso di Crithmum maritimum

Questo infuso favorisce la diuresi, la digestione e le attività della milza.

Come si prepara

2 grammi di finocchio marino ogni 200 ml di acqua.

Far bollire l’acqua, poi versarla sopra i semi.

Lasciar riposare 8 minuti e filtrare.

Se ne beve 1 tazzina da caffè a chiusura dei pasti principali.

 

Triangoli ai fiori di zucca e finocchio marino

Questi triangolini saranno uno sfizioso aperitivo nei mesi estivi!

 

Dosi per 4 persone:

6 uova fresche

7/8 fiori di zucca

1 manciata di finocchio marino

1 noce di burro

2 hg di prosciutto cotto o mortadella

Sale e pepe q.b.

 

Come si preparano:

In una terrina tagliate a listarelle sottili i fiori di zucca, incorporate le uova e lavorate energicamente con una forchetta o una frusta, per ottenere un composto spumoso, regolate di sale e pepe.

Suddividete la preparazione e fate cuocere poco per volta, in un padellino antiaderente, 4 frittatine.

In un altro tegame fate scottare il finocchio marino nel burro, per pochi minuti, giusto il tempo di ammorbidirlo.

Ora farcite ogni frittatina con un paio di fette di mortadella (o prosciutto) e un po’ di finocchio saltato nel burro, chiudetela a metà e tagliatela ancora a metà per ottenere i triangolini.

Contiene iodio, chiedere sempre consiglio al proprio medico prima di assumere prodotti a base di Crithmum maritimum.

Tutte le informazioni riportate hanno uno scopo puramente informativo e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

 

Emanuela Polidori tiene corsi individuali on line e in presenza di:tintura naturale, ecoprint, economia domestica, cosmesi naturale, cucina con le erbe spontanee.

Corsi personalizzati. Laboratori per adulti e ragazzi.

Contatti: Facebook: erbeprofumiesapori

Mail: erbeprofumiesapori@gmail.com

 

Emanuela Polidori