Il genere Scilla, appartenente alla famiglia delle Asparagaceae, comprende un centinaio di specie di piante bulbose perenni, diffuse nelle regioni temperate di Europa e Asia. Il nome generico Scilla venne attribuito da Linneo in riferimento al nome con cui i greci (skilla) e successivamente i latini (scilla) chiamavano alcune piante bulbifere che crescevano in vicinanza del mare, descrivendole come "cipolle marine".
Nell’antichità la Scilla era considerata una sorta di panacea contro le malattie, in modo particolare, i bulbi venivano usati per le loro proprietà anti-infiammatorie e cardiotoniche. Negli scritti del botanico e filosofo greco Teofrasto, si può leggere di come le scille fossero impiegate in cerimonie espiatorie per allontanare i sortilegi. Il filosofo naturalista latino Plinio riporta che le infiorescenze venivano appese come amuleti universali sopra la soglia di casa per tenere lontano il malocchio. È da sottolineare che non esiste alcun legame con l’omonimo mostro marino, che in latino è chiamato Scylla.
Le scille prediligono i terreni ricchi di humus, preferibilmente con un'esposizione a mezz'ombra. Tra le varie specie ci sono sostanziali differenze, sia nelle dimensioni che negli habitat di vegetazione. Vi sono esemplari alti pochi centimetri ed altri che raggiungono un metro di altezza. Alcune specie nascono nei boschi umidi, altre nelle garighe rocciose ed altre ancora lungo le rive del mare. Come tutte le bulbose, si moltiplicano con la divisione delle parti sotterranee a riposo. Il periodo di fioritura delle scille coincide generalmente con la primavera, ma alcune specie fioriscono tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.
Le Scille sono piante poco conosciute ma meritevoli di essere scoperte per la loro bellezza. In Italia sono diverse le specie di Scilla che nascono allo stato spontaneo. In particolare nella macchia mediterranea ligure possiamo trovare le seguenti specie: la Scilla italica, la Scilla bifolia, la Scilla maritima, la Scilla autumnalis e la Scilla peruviana.
La Scilla italica (Scilla italiana) vive nei boschi e nei luoghi selvatici montani e subalpini. Fiorisce da aprile a maggio. Alta dai 30 ai 40 centimetri, ha foglie allungate e strette di un bel verde chiaro. I fiori sono di un bellissimo azzurro vivo. L’infiorescenza possiede una forma piramidale.
La Scilla bifolia (Scilla silvestre o Scilla bifoglia) è una pianta piccola, alta dai 10 ai 20 centimetri di altezza, tipica del sottobosco ombroso, è caratterizzata dalla presenza di solo due foglie basali. I fiori, sei-dieci in tutto, sono raccolti in un racemo di colore azzurro pallido. Fiorisce tra marzo e maggio.
La Scilla maritima (Scilla marina) è una pianta tipica del bacino del Mediterraneo. Cresce vicino alle coste, prediligendo i terreni sabbiosi. Fiorisce a fine estate, producendo uno stelo fiorale alto anche più di un metro che porta numerosi fiorellini bianchi. L’apertura dei fiori avviene in maniera disomogenea dal basso verso l’alto. Le foglie, carnose e larghe, di colore verde scuro, spuntano solo dopo la fioritura. È dotata di un grosso bulbo tunicato, dal diametro compreso fra 10 e 20 cm, il cui peso può arrivare a diversi chili. Questa pianta è chiamata anche Urginea marittima o Cipolla marina, è divenuta ormai rarissima allo stato spontaneo, la si può ancora incontrare, fortunatamente conservata, in molti orti e giardini privati.
La Scilla autumnalis (Scilla autunnale), conosciuta anche come Prospero autumnale, è una pianta di piccole dimensioni, che non supera mai i 20-25 centimetri di altezza, vive nei luoghi aridi e sassosi, prediligendo il suolo calcareo. Possiede fiori roseo-violacei. Le foglie si sviluppano solo dopo la fioritura e sono lineari, quasi filiformi. La fioritura avviene nel periodo autunnale ed è proprio questa caratteristica che le conferisce il nome.
La Scilla peruviana è una splendida pianta che a dispetto del suo nome non appartiene alla flora sudamericana ma è originaria del Sud del Mediterraneo e dell'Italia meridionale. I primi bulbi arrivarono a Londra per essere catalogati intorno al 1600, su una nave chiamata Perù, di qui la casualità nell’attribuzione volgare del nome. La pianta cresce nelle boscaglie e nei luoghi aridi; fiorisce nella tarda primavera, con fiori in spiga di color blu-viola, a forma di cupola; le foglie sono lanceolate e piuttosto carnose. Nel linguaggio dei fiori, le scille hanno il valore simbolico di costanza e richiamo alla realtà.
Valentina Pulinetti è nata a Sanremo nel 1993. Dopo la maturità Sociopsicopedagogica al Liceo C. Amoretti di Sanremo, ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Genova, discutendo una tesi sui diritti delle donne. Grande appassionata di cavalli pratica l’equitazione fin dall’infanzia. Ama praticare l’escursionismo in montagna. Da circa 10 anni con la sua reflex immortala la flora e la fauna in particolare del Ponente ligure. Ha partecipato a diversi concorsi fotografici nazionali ottenendo alcuni premi e riconoscimenti.
Contatti: e-mail valep93@virgilio.it Facebook e Instagram (@valentinix28)