News | 28 novembre 2021

Fiori di Liguria: il Ciclamino, il fiore della modestia, della solitudine e dell'amabilità, ma pericoloso

Con Valentina Pulinetti scopriamo un fiore protetto dalla normativa nazionale e internazionale

Fiori di Liguria: il Ciclamino, il fiore della modestia, della solitudine e dell'amabilità, ma pericoloso

La fotografa Valentina Pulinetti accompagna i nostri lettori alla scoperta della flora spontanea ligure. In questo percorso ci presenterà le specie più belle del patrimonio botanico ligure e racconterà le loro caratteristiche particolari e le loro curiosità. L’osservazione e la scoperta di specie botaniche potranno suscitare sorprendenti motivi d’interesse anche ai meno esperti del settore. I colori, le forme e i profumi rendono infatti unica ogni specie botanica. La conoscenza e l’informazione corretta renderà i nostri lettori ancora più consapevoli che tutte le piante, dalle più rare alle più comuni, vanno protette e tutelate dalla raccolta incosciente, perché la scomparsa di anche solo una specie vegetale può avere gravi ed imprevedibili conseguenze. La migliore collezione di piante la si può fare tranquillamente con la fotografia. Chi ama la natura le lascia i suoi fiori.

 

Il Ciclamino, botanicamente noto come Cyclamen, è un genere di piante erbacee tuberose appartenenti alla famiglia delle Primulaceae. La denominazione del genere deriva dalla parola greca "kyklos" (cerchio), un termine usato per descrivere la forma circolare del bulbo e la caratteristica disposizione a spirale assunta dagli scapi fiorali ad avvenuta maturazione. La denominazione Cyclamen fu introdotta per la prima volta dal botanico  Joseph Pitton de Tournefort ed avvallata successivamente da Linneo.

 

È considerato una delle piante invernali per eccellenza, infatti, è molto apprezzato per la sua resistenza al freddo e per questo, ormai da secoli, si è diffusa la sua coltivazione come fiore ornamentale.

Il ciclamino selvatico è ben diverso dagli esemplari coltivati nei vivai e venduti nei negozi di fiori. Allo stato selvatico, la pianta presenta delicatissimi e piccoli fiori rosati. L’esatto contrario di quanto succede con le specie coltivate dall'uomo, ottenute in molteplici varietà da forzature, che portano ad una fioritura di numerose e coloratissime corone fiorali di grandi dimensioni.

 

Attualmente il genere comprende circa una ventina di specie spontanee, disseminate nell’area geografica del Mediterraneo, che comprende l’Europa meridionale, l’Asia occidentale e l’Africa boreale. Quelle italiane sono tre: due specie autunnali, il Cyclamen hederifolium e il Cyclamen purpurascens, presenti anche in Liguria ed una specie primaverile, ossia il Cyclamen repandum, che nella nostra regione è possibile ammirare ad ogni primavera splendidamente ambientato nei giardini di Villa Hambury. Gli studi moderni lo hanno classificato come pianta velenosa per l’uomo, in quanto il suo bulbo contiene una sostanza tossica, la Ciclamina. Molti animali selvatici, tra cui il cinghiale e l'istrice, si cibano tranquillamente di questo tubero, che per loro risulta innocuo ma per i nostri animali domestici può essere pericoloso. Dalla tradizione popolare i Cyclamen sono considerati i fiori della modestia, della solitudine e dell'amabilità perché tendono a passare inosservati, celandosi fra cespugli e sponde di muschio, quasi ad esprimere il desiderio di non essere notati. Le piante, allo stato naturale, crescono nei sottoboschi umidi prediligendo le posizioni ombreggiate o semi-ombreggiate.

 

Non patiscono il freddo e vegetano molto bene a temperature che vanno dai 6° ai 18° C. Il portamento di questo genere è molto contenuto, arrivando a superare raramente i 20 centimetri. Le caratteristiche foglie cuoriformi o ovali si ergono su lunghi piccioli steli carnosi. La bellissima fioritura è molto breve, dura in genere tre settimane. L’ambigua simbologia del ciclamino ci racconta come nell’antichità, il fiore fosse sacro ad Ecate, dea dell’oscurità e dell’oltretomba. Per questo motivo, nell'antica Grecia ma anche nella Roma imperiale, il fiore aveva una sorta di aurea nera e si pensava che, calpestato da una donna in stato di gravidanza, potesse provocare l'aborto.

 

Tuttavia nella Grecia dei classici, il fiore era anche considerato il simbolo dell'universo e del suo infinito nonché un potente amuleto contro la cattiva sorte. Plinio il Vecchio, nella sua Historia Naturalis affermava che ogni casa dovrebbe avere nei pressi dell'ingresso, nell'orto o in giardino un ciclamino, perché: «là dove è stato piantato non possano più recare danno i filtri malefici». Purtroppo è diventato assai raro imbattersi nei ciclamini selvatici a causa della raccolta di cui sono stati oggetto in passato. È importante ricordare che il ciclamino selvatico è una specie spontanea protetta: se passeggiando nel bosco avete la fortuna di imbattervi in questo splendido fiore, ammiratelo, ma non raccoglietelo.

 

Valentina Pulinetti è nata a Sanremo nel 1993. Dopo la maturità Sociopsicopedagogica al Liceo C. Amoretti di Sanremo, ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Genova, discutendo una tesi sui diritti delle donne.  Grande appassionata di cavalli pratica l’equitazione fin dall’infanzia.   Ama praticare l’escursionismo in montagna. Da circa 10 anni con la sua reflex immortala la flora e la fauna in particolare del Ponente ligure. Ha partecipato a diversi concorsi fotografici nazionali ottenendo alcuni premi e riconoscimenti.

 

Contatti: e-mail valep93@virgilio.it Facebook e Instagram (@valentinix28)

 

 

Valentina Pulinetti